Il tennis è uno sport appassionante, che negli ultimi 30 anni si è diffuso molto a livello amatoriale. Nel corso del tempo è andato incontro a tanti cambiamenti: l’avvento di racchette più leggere e maneggevoli ha aumentato di molto la velocità della palla e i colpi fondamentali sono cambiati nel gesto tecnico dell’atleta. In campo agonistico, per garantire prestazioni sempre più elevate, i nuovi sistemi di allenamento hanno portato il fisico dell’atleta a sollecitazioni sempre più importanti.
A differenza di altri sport, come ad esempio il calcio, nel tennis gli infortuni non dipendono dal contatto fisico diretto con gli avversari ma sono causati dall’intenso allenamento e dai movimenti che sollecitano ginocchia, caviglie, spalle e avambracci. Per questo un allenamento adeguato è fondamentale per evitare infortuni, anche per chi prende in mano la racchetta per puro divertimento e non a livello agonistico.
Nel tennis sono abbastanza ricorrenti sofferenze mio-tendinee, in particolare degli arti inferiori, lombalgie alla schiena e problemi a spalla e gomito.
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Il gomito del tennista
L’epicondilite, noto ai più come “gomito del tennista”, è l’infortunio tipico di questo sport. Colpisce i radiali situati sulla superficie esterna del gomito a seguito di microtraumi causati dal movimento del braccio quando il tennista colpisce la palla.
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La tendinite alla spalla
I problemi alle spalle sono tutt’altro che infrequenti, in particolare la tendinite nella cuffia dei rotatori, quattro muscoli sollecitati dal tipico movimento di rotazione del braccio sopra la testa. Se trascurato, questo infortunio può portare alla rottura del tendine e rendere inevitabile un intervento di chirurgia della spalla per ripararlo.
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Ginocchia e caviglie
Le articolazioni come ginocchia e caviglie sono particolarmente stressate nei tennisti. Su tutte, il legamento laterale esterno della caviglia: azioni di gioco rapide e intense, con bruschi cambi di direzione, possono infatti causare movimenti e appoggi del piede sbagliati. Anche la tendinite al ginocchio è considerata un infortunio “abituale” in questo sport.
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I malanni lombari
La schiena, nel tennis, lavora tanto e con carichi pesanti. Lo richiede la dinamica stessa di questo sport, fatto di equilibrio, reattività ed esplosività nei movimenti. I muscoli della zona lombare sono particolarmente sollecitati ed è tutt’altro che raro che possano subire fastidi e infiammazioni tra i giocatori.
Un rigoroso allenamento, capace di portare a tono tutti i muscoli più sollecitati, è imprescindibile per scongiurare il più possibile gli infortuni tipici del tennis. Non esiste il segreto per eliminare gli infortuni ma si può cercare di diminuirne il rischio.
I giocatori professionisti e semi-professionisti dedicano molto tempo alla prevenzione, tramite esercizi specifici, e sono costantemente seguiti da medici dello sport: le sofferenze e i fastidi sono inevitabili ma vengono gestiti da preparatori e fisioterapisti in modo conservativo.
Discorso diverso per gli “amatoriali”, che devono imparare a gestirsi autonomamente. Per tutti loro è importante stabilire un livello di forma fisica e cercare di mantenerlo costante, anche nei periodi dove si “gareggia” meno. Evitare eccessivi picchi di carico negli allenamenti, fare stretching in modo adeguato prima di scendere in campo e abituarsi ad una seduta defaticante dopo ogni partita o allenamento.