Una leggera meditazione in poche settimane può modificare la struttura del cervello e migliorare l’apprendimento, questa è la conclusione di uno studio del Massachusetts General Hospital.
I ricercatori hanno chiesto ai volontari di meditare quotidianamente trenta minuti per otto settimane, alla fine del periodo, le immagini del cervello hanno mostrato un aumento della materia grigia e delle dimensioni dell’ippocampo, il che suggerisce la possibilità di un aumento delle capacità di apprendimento e memorizzazione, contemporaneamente la densità dell’amigdala è diminuita nelle aree responsabili dell’ansia e dello stress.
Questi sono i risultati di sole otto settimane di studio e le modifiche fisiche al cervello che possono verificarsi dopo anni di meditazione sono immaginabili.
Questo studio ci fa riflettere su due punti: da un lato è incredibile come il cervello si adatti fisicamente allo stile di vita del suo “proprietario” e per giunta in così poco tempo, dall’altra parte suggerisce un’attività che suppongo la maggior parte di noi trascuri (me compreso) e che potrebbe aiutarci molto nella nostra attività quotidiana: acquisire le lingue.
Benché i metodi di acquisizione delle lingue che vado propagandando da qualche anno a questa parte non coinvolgano direttamente delle tecniche di studio “classiche”, ritengo che avere un cervello più performante sia un vantaggio enorme, anche se consciamente non facciamo sessioni di memorizzazione e ripetizioni da studente, a livello fisico il cervello lavora con gli stessi strumenti.
Come dire, se si programma un computer con un algoritmo più efficiente si migliora la performance, ma l’unico vero modo per rendere più veloce un programma è quello di migliorare l’hardware, con il natural language acquisition abbiamo trovato forse il miglior algoritmo possibile (almeno secondo le attuali conoscenze di SLA), ma il nostro cervello resta quello, se con una “pompatina” possiamo renderlo più efficiente perché non provarci?
La meditazione non è più uno di quei fenomeni new age che fa molto “figlio dei fiori” e che spopola tra le annoiate donne newyorkesi, negli ultimi anni ho letto sempre più spesso di studi che ne confermano l’efficacia e praticarla non è per certo una perdita di tempo.
In passato ho provato a meditare, ma non sono mai riuscito a protrarre l’attività per tempi estesi (oltre la settimana?), l’idea che ci volessero molti anni prima di ottenere i primi risultati non mi allettava, però studi del genere danno qualche speranza anche a non poveri impazienti ancora legati alle cose terrene e tangibili.
Mi piacerebbe quindi riprovare questo esperimento e verificare i miei miglioramenti in vari ambiti della vita, del resto una mezz’ora al giorno possiamo trovarla tutti, no?
E voi meditate regolarmente o non ci avete mai provato?